In primavera la natura si risveglia. Quale miglior occasione per una full immersion nel grande polmone verde del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga? Migliaia di persone lo attraversano in lungo e largo ogni anno, soprattutto d’estate e d’inverno, ma è davvero incomparabile la bellezza solitaria di questi luoghi nelle stagioni di mezzo, nei mesi autunnali e primaverili, in cui godere appieno del fascino di una delle grandi aree wilderness d’Italia. Le miti temperature primaverili sono ideali per gli itinerari di trekking in bassa quota.
Il paesaggio dei Monti della Laga presentano un aspetto paradisiaco con vallate scavate da fiumi, cascate, torrenti e laghi. Una delle motivazioni per cui il Parco del Gran Sasso rappresenta una ricchezza per la natura italiana è la presenza di alcuni animali come il camoscio, il cervo, il capriolo, l’orso bruno marsicano, il lupo grigio e l’aquila reale che possono essere più facilmente osservati nei mesi “intermedi” per effetto dell’assenza del turismo di massa. Il Parco ospita circa venti specie diversi di uccelli che, per la felicità degli amanti del birdwatching, possono essere osservati in varie zone. Alcune iniziative organizzate dall’Ente parco in primavera possono essere davvero un interessante modo per interessare tutta la famiglia e avvicinarne i singoli componenti alla vita di montagna come i corsi per la produzione di saponi naturali, quelli per l’intreccio di rami e steli, le passeggiate alla ricerca delle erbe spontanee o quelle di meditazione.
Oltre alle alte cime e ai boschi, l’autunno è la stagione perfetta per visitare i borghi teramani. Ve ne sono in questo comprensorio alcuni tra i più belli d’Italia, come il borgo fortificato di Civitella del Tronto, con le sue caratteristiche “rue” (tra cui la Ruetta, la via più stretta) e la sua monumentale Fortezza (ben 25mila mq di fascino e storia) che offre in primavera un programma di visite e laboratori per ragazzi e spettacoli di falconeria con rapaci, aquile reali e lupi.
Merita una tappa Campli, antico centro farnese, dove si può visitare la Scala Santa eretta nel lontano 1776, una rarità mondiale, rappresentata da 28 gradini in legno d’ulivo; la collegiata trecentesca di Santa Maria in Platea; la necropoli italica a Campovalano, il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo e gli antichi palazzi (come la Casa del Farmacista e la Casa del Medico) che prospettano sul corso del paese. Altro borgo caratteristico, annoverato nel Club dei Borghi più belli d’Italia, è quello di Pietracamela, paese che appare dopo l’ultimo tornante sulla strada che sale al Gran Sasso, fatto di pietra, acqua, aria, neve, braci dentro i camini, silenzio e profumi. L’antica meridiana segna la posizione del sole, i massi che incombono sul borgo sembrano giganti buoni a protezione del silenzio. Paese di belvedere, di panorami, di splendide passeggiate su vecchi sentieri, Pietracamela è uno splendido borgo incastonato nella natura.
L’autunno è anche il periodo migliore per una visita al capoluogo, Teramo, incorniciata nello splendido e suggestivo paesaggio del Gran Sasso e dei Monti della Laga che conferiscono maestosità alla città e ne caratterizzano il protendersi verso il mare. Nel cuore del centro storico, tra i resti del teatro e dell’anfiteatro romano, la Cattedrale intitolata a San Berardo, il bel Convento di San Giovanni, il settecentesco palazzo Delfico, il Palazzo Vescovile, la Loggia del Municipio, la Chiesa di San Domenico e Casa Capuani, in via Veneto, la Biblioteca Delfico, il Museo Civico, il Museo Archeologico e la Pinacoteca, incastonati nella cornice della villa comunale, il Castello della Monica, l’Osservatorio di Colle Urania, a pochi chilometri dal centro storico.
Una curiosità: questo è il periodo migliore per dedicarsi alla ricerca degli asparagi selvatici, delle russole e delle erbe spontanee che crescono rigogliose nelle aree collinari!