Notaresco è un Comune di quasi 7.000 abitanti adagiato su una collina a 260 m d’altitudine da cui domina la vallata sottostante. È a 25 chilometri di distanza dal capoluogo di provincia Teramo ed è a pochi minuti dalla costa adriatica e a meno di un’ora dalle pendici del Gran Sasso.
È composta da diverse frazioni, tra cui alcune, come Guardia Vomano e Pianura Vomano, popolose e dinamiche. La prima può vantare anche un’antica fondazione e nella seconda metà del Novecento si è andata progressivamente espandendo nella vallata del Vomano, congiungendosi a un’altra frazione, Pianura Vomano appunto, formando quasi un unico insediamento ricco di attività produttive di natura artigianale, industriale e commerciale.
Le origini di Notaresco non sono ben definite, anche se certamente antiche visto il ritrovamento di tombe del VI-VII secolo in contrada Santa Lucia. L’odierno centro abitato si costituì e si consolidò in epoca medievale intorno al “Castello” di Lotario, nipote di Carlo Magno, tant’è vero che nel Catalogo dei Baroni (1150-1168) viene denominato Lotaresco.
A partire dai primi anni del XIV secolo fu feudo degli Acquaviva che tuttavia ne condividevano il possesso con Trasmondo III di Castelvecchio. Di lì a poco, esattamente nel 1324, fece la sua comparsa un nome simile a quello attuale, cioè Nutrisco. Durante l’epopea risorgimentale, Notaresco si segnalò per l’attiva partecipazione di molti sui cittadini alle vicende indipendentiste e unitarie. Addirittura nel 1848 a Notaresco iniziarono le pubblicazioni di uno dei più antichi e celebri giornali italiani, Lo spettatore dei destini italiani, su impulso del sacerdote di sensibilità liberali Antonio Sabatini.
Inoltre Notaresco riuscì anche a esprimere una classe dirigente politica di alto livello e attenta alle esigenze dei cittadini e del territorio, a partire da Giuseppe De Vincenzi (1814-1903), esperto agronomo (presidente della Società degli Agricoltori Italiani dal giugno 1895 al febbraio 1896), autore di scritti filosofici, nonché deputato in varie legislature e Ministro dei Lavori pubblici del Regno d’Italia nei governi guidati da Ricasoli e Lanza.
La storia di Notaresco, tuttavia, è legata anche a vicende tristi e drammatiche come quella del campo di internamento che iniziò a funzionare dal 13 luglio 1940 realizzato in un edificio appartenuto ai marchesi De Vincenzi-Mazzarosa (oggi via Borgo, 14) e nell’abitazione di Eligio Liberi (attualmente conosciuta come “Casa Carusi”, in via Giardino, 14).
Il primo edificio poteva ospitare fino a un massimo di 90 internati, il secondo 41, ma fino al luglio ’43 fu costantemente sovraffollato. Gli internati erano quasi tutti ebrei stranieri o apolidi e a partire da marzo-aprile ’42 anche partigiani della Dalmazia e dell’Istria. Nel biennio 1943-‘44 i prigionieri furono trasferiti in altri campi, fino alla definitiva chiusura del campo di concentramento nel giugno 1944.
La tradizione gastronomica di Notaresco si inserisce pienamente nella cucina tradizionale teramana. Uno dei piatti tipici sono le cosiddette mazzarelle, cioè involtini di interiora d’agnello avvolti su foglie di lattuga.
Gli ingredienti per sei persone sono i seguenti: una coratella agnello (cuore, fegato e budella), un bicchiere e mezzo di vino, un mazzetto di maggiorana, un mazzetto di agli con foglie, un mazzetto di prezzemolo, alcune foglie di lattuga, cipolle fresche e quanto basta di pepe (o peperoncino), farina, aceto e sale.
La preparazione avviene secondo la procedura seguente: il primo passo è l’apertura delle budella nel senso della loro lunghezza. Occorre quindi lavarle e sciacquarle accuratamente, meglio se infarinandole e strizzandole per almeno tre volte. Quando le budella diventeranno di color chiaro e saranno ben pulite bisogna procedere ad un ultimo risciacquo con acqua e aceto.
A questo punto si passa alla coratella, facendone dei listelli dello spessore e della lunghezza di un dito. La si deve quindi sciacquare e scolare dopo averla salata con le budella. Preparare a parte il mazzetto di agli freschi e di prezzemolo e le foglie di lattuga e le cipolle fresche.
Si prende una foglia di lattuga e vi si pone sopra 3-4 listelli di coratella a cui vanno aggiunti un po’ di cipolla, prezzemolo e aglio. Si lega il mazzetto con le budella e via via che le mazzarelle sono confezionate si devono metterle a scolare. A questo punto mettere le mazzarelle a cuocere solo in olio e, nel momento in cui iniziano a friggere (e olio e acqua saranno assorbiti), bisogna aggiungere mezzo bicchiere d’acqua e vino.
Una volta assorbito il tutto, versare ancora una volta la stessa quantità di acqua e vino. Infine ripetere l’operazione una terza e ultima volta. Unire infine un pugnetto di foglioline di maggiorana e un pizzico di pepe. Servire caldo.
Mercato: Venerdì
Gemellaggi: Płońsk- Polonia (dal 2008)
Sito Web: http://www.comune.notaresco.te.it/
- Collemarino
- Frazione Cordesco
- Frazione Grasciano
- Frazione Vallevignale
- Guardia Vomano
- Località Caporipe
- Notaresco (Paese)
- Pianura Vomano
Auto
- Da Nord
Da Ancona, tramite A14, uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’Angelo, prendere la SS80 in direzione Teramo, proseguire lungo la SP22 in direzione di Notaresco. - Da Sud
Autostrada A14 uscita Roseto degli Abruzzi proseguire lungo la SS 150 in direzione di Montorio al Vomano, continuare seguendo indicazioni per Notaresco (SP 553).
Treno
Notaresco ha una propria stazione ferroviaria servita dalle tratte regionali di Trenitalia e Sangritana. Necessario il cambio alla stazione FF.SS. di Giulianova da cui quella di Notaresco è a circa 15 minuti di treno.