Montorio al Vomano è una cittadina di poco più di 8.000 abitanti situata a 263 m s.l.m. e a circa 20 chilometri dal capoluogo di provincia Teramo. Come per la quasi totalità dei Comuni teramani è costituita di molte frazioni, alcune anche relativamente popolose.
È situata in una vallata sulla sponda sinistra del fiume Vomano ed è circondata dalla splendida cornice della catena montuosa del Gran Sasso d’Italia. Proprio per questa posizione privilegiata e strategica in passato è stato un crocevia importante per i commerci e per l’artigianato ma ancora oggi conserva una relativa importanza, anche grazie all’operosità dei suoi abitanti.
Dato che è posta proprio all’imbocco del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga è anche il punto di partenza della Strada Maestra del Parco, un itinerario sulla vecchia strada statale 80 Teramo – L’Aquila che unisce Montorio ad Amiternum passando per il suggestivo Passo delle Capannelle e che ricalca all’incirca l’antica Via Cecilia costruita dai Romani.
Lungo il percorso si incontrano aree di sosta attrezzate e case cantoniere ristrutturate e trasformate in punti informativi e foresterie, oltre a panorami incantevoli e paesaggi stupendi, da ammirare in auto, in moto o in bicicletta.
Montorio al Vomano e il circondario sono terre di antico insediamento umano. In epoca preromana qui si stanziò il popolo pretuziano, precisamente sulla sponda sinistra del fiume Vomano, mentre quella destra segnava l’inizio dei territori popolati dai Vestini.
Per alcuni storici e studiosi il centro storico originario del paese era arroccato su un colle sul sito dell’antica Beregra o Beretra di cui parla Tolomeo quando afferma che “[…] le città del Pretuzio, che sono più a oriente dei Marsi, sono Beregra o Beretra, Interamnia, […]”. Ancora oggi Montorio dedica un ricordo a questo aneddoto storico avendo denominato una delle sue strade principali “Via Beretra”.
Successivamente, in epoca romana, fu distrutta nella guerra contro i Goti condotta da Belisario e Narsete, generali di Giustiniano, e del borgo non rimase praticamente nulla. Ma sempre in epoca romana rifiorì e, vista anche la sua posizione strategica, divenne un importante crocevia commerciale e artigianale, attestato anche dalla presenza di un tempio eretto in onore di Ercole, di cui ancora oggi si possono vedere alcuni resti in contrada Salara.
Nell’Alto Medioevo era conosciuto come MonsAureus, ossia “Monte d’Oro”, da cui successivamente derivò il suo attuale nome. Dal 1350 ai primi anni del 1500 fu feudo dei Camponeschi di L’Aquila, ma le prerogative di questa famiglia nobiliare sul territorio non furono sempre pacifiche.
Nel 1486, infatti, ci fu la cosiddetta “congiura dei Baroni”, cioè la sollevazione contro alcune nuove imposte decise da Alfonso d’Aragona che portò, il 7 maggio di quell’anno, a un vero e proprio scontro armato nei pressi dell’abitato. In seguito, per effetto del matrimonio di Vittoria Camponeschi con Giovanni Carafa, passò ai Carafa di Napoli e successivamente fu feudo dei Caracciolo, sempre di Napoli e quindi dei Crescenzi di Roma fino agli inizi dell’800 quando Napoleone abolì la feudalità.
Durante il Risorgimento, Montorio partecipò in qualche modo alle vicende patriottiche e al processo unitario, annoverando anche alcuni arrestati e uccisi tra i suoi cittadini, tra cui il medico e scienziato Francesco Martegiani, morto in prigione nel 1851.
I piatti più in voga a Montorio al Vomano si inseriscono in pieno nella tradizione culinaria teramana, prediligendo quindi i primi e i secondi di carne. Per quanto riguarda i primi, sono particolarmente rinomati i maccheroni alla chitarra con pallottine, secondo la seguente ricetta (4-5 persone):
- per il sugo con le pallottine: 250 gr. di macinato (manzo ma può essere di carni miste, maiale, manzo, castrato), 20 gr. di parmigiano per le pallottine e parmigiano grattugiato o pecorino da mettere sulla pasta, un uovo, pomodori a pezzi (preferibilmente conserva fatta in casa), sedano, carota e cipolla, noce moscata, sale, olio extra vergine di oliva, un piccolo pezzo di pancetta, pepe in grani e un pezzettino di peperoncino;
- per la pasta: 3 uova, 150 g farina 00, 150 g farina di semola, mezzo cucchiaio di olio, sale.
Innanzitutto occorre preparare la pasta con le uova, l’olio, il sale e la farina. Impastare tutto e farne una palla per poi lasciarla riposare per circa un’ora. Utilizzando il matterello, tirare una sfoglia di pochi millimetri di spessore, altrimenti usare una macchina per la pasta. Stesso discorso per i maccheroni alla chitarra: se non si ha a disposizione la chitarra usare una tagliasfoglia a sezione quadrata.
Lo step successivo consiste nella preparazione dell’impasto per le pallottine con la carne macinata, poco sale, una grattata di noce moscata, parmigiano e uovo. Si deve impastare bene con le mani e formare delle polpettine molto piccole (grosso modo come una nocciola o anche meno). Lessarle in brodo bollente, anche vegetale, o acqua. Tritare molto finemente i sapori, ovvero carota, sedano e cipolla e farli soffriggere in poco olio e un pezzo di pancetta che in seguito andrà tolta. Aggiungere il pomodoro e appena ha preso calore le pallottine. Aggiungere alcuni grani di pepe e il peperoncino.
Abbassare la fiamma al minimo e lasciare cucinare il sugo per un’ora e mezza, massimo due. Far bollire l’acqua per la pasta, lessare i maccheroni per un minuto e condire con il sugo di pallottine e parmigiano (ma va bene anche il pecorino).
Mercato: Mercoledì
Gemellaggi: Montorio al Vomano è gemellata con Amatrice e Aprilia (LT).
Sito Web: http://www.comune.montorio.te.it/
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Auto
- Da Roma/L’Aquila (A24) Uscita Colledara poi direzione Montorio al Vomano oppure uscita successiva Basciano, poi SS 150 verso Montorio.
- Da Bologna/Ancona (A14) Uscita Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’Angelo, poi SS80 verso Teramo, si prosegue per Montorio.
- Da Pescara (A14) Uscita Roseto degli Abruzzi, poi SS150 verso Montorio, oppure uscita successiva Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’Angelo, poi SS80 verso Teramo, si prosegue per Montorio.