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Si trova nella zona dell’antica Castrum Novum, poi Castel San Flaviano da cui nacque nel 1470 l’attuale Giulianova. L’edificio odierno è del XII secolo e fu eretto sui reperti di un luogo di culto preesistente.
All’inizio del Trecento l’edificio fu ingrandito e portato a tre navate, tutte finalizzate con absidi semicircolari, ma alla fine di quello stesso secolo, probabilmente a causa di crolli e pesanti danneggiamenti, le tre absidi furono rimosse e le navate portate a due, divise da colonne in laterizio sovrastate da capitelli che sorreggono arcate a tutto sesto. Proprio in contemporanea di questi lavori fu aggiunta alla chiesa un notevole portale sul cui frontone, immediatamente sotto l’arco principale, furono messe in opera 18 formelle quadrate di pietra finemente incise raffiguranti simboli e immagini variamente interpretabili.
Nella lunetta spicca una scultura raffigurante la Madonna seduta che osserva amorevolmente Gesù Bambino tra le sue braccia, mentre sui capitelli sopra le colonne esterne sono accucciati due leoni. Nel corso dei decenni la chiesa è stata restaurata e ristrutturata diverse volte: ad esempio in occasione dei lavori del 1850 alla parte orientale fu unito un convento gestito dai Padri Passionisti e in questo posto San Gabriele dell’Addolorata passò la notte dell’8 luglio 1859 per riposarsi del viaggio da Torre San Patrizio (AP) a Isola del Gran Sasso d’Italia (TE).
La struttura attuale della chiesa si presenta in mattoni a faccia vista, con tetto a capanna da cui si erge un campanile a vela relativamente alto che sorregge due campane sovrapposte e che ha sostituito il vecchio campanile in stile romanico. Internamente sono rimaste immutate le suggestioni dell’impianto medievale anche se lo il trasferimento a lato del presbiterio a seguito dell’ultimo lavoro di restauro ha in un certo senso snaturato il senso delle navate.