Casa Maria Immacolata

Si tratta di una pregevole e grande struttura costituita da più edifici antichi e moderni situati dentro un bel parco e il cui impianto murario originario risalirebbe al 1596.

A seguito del decreto del 25 aprile 1810 emesso dal governo francese che aboliva gli ordini religiosi, il convento dei Frati Minori Cappuccini annesso alla struttura venne ceduto al demanio dello Stato e quindi l’anno successivo fu possibile il suo acquisto da parte del noto chimico industriale di Torano Nuovo (TE) Vincenzo Comi. Dopo una serie di passaggi di mano tra i vari signorotti del posto passò alla Diocesi di Teramo-Atri e fu profondamente restaurata nel 1954 dal Vescovo di Teramo-Atri Mons.

Stanislao Battistelli, che la fece adeguare a struttura ricettiva alberghiera per essere utilizzata per convegni legati alle attività diocesane e non.

Internamente è presente anch una importante Cappella riaperta nel 1956, che si presenta come un piccolo ambiente raccolto con un’unica aula senza abside all’interno del corpo di fabbrica più antico il cui ingresso avviene tramite un portone a vetri.

L’area dedicata al presbiterio, in cui è collocato l’altare maggiore, è leggermente sopraelevata rispetto alla navata da cui è separata mediante una grande arcata a sesto ribassato sorretta da due colonne. Sull’altare, sopra il tabernacolo, si trova una nicchia che accoglie una bella statua della Madonna.

Lateralmente a sinistra ci sono due archi a tutto sesto che segnano l’ingresso di altrettante cappelle, una delle quali custodisce un altarino marmoreo e l’altra un organo.

Nei pressi della chiesetta, in un angolino del parco, una nicchia di notevoli dimensioni ricavata nel muro perimetrale conserva un mosaico costituito di 78 formelle in ceramica fatto nel 1957 da V. Fuina, artista di Castelli, recante l’immagine della Sacra Famiglia sormontata dallo Spirito Santo.