È un Comune sparso situato nell’alta vallata del fiume Vomano con una popolazione di poco più di 1.200 abitanti e una superficie di 124,30 km² il cui nome deriverebbe da crognale, sinonimo di corniolo, un albero da frutto.
È incastonato tra il monte Corvo (catena del Gran Sasso) e il monte Gorzano (Monti della Laga) e si trova in un’area tra le più ricche di risorse naturali, paesaggistiche e boschive dell’Abruzzo (in particolare castagni, faggi e querce), ma anche di acque e di pascoli, mentre il suo abitato, distribuito tra le molte frazioni e contrade di cui è composto, è costituito di case e edifici risalenti soprattutto all’Ottocento.
Il municipio si trova nella frazione di Nerito, una delle più popolose e moderne del Comune.
Gran parte dei centri abitati che compongono il Comune di Crognaleto hanno chiare origini medievali, benché non manchino alcuni insediamenti risalenti all’epoca italica e pre-romana.
Le prime notizie certe datano sono ascrivibili al XIII secolo quando la vicina Amatrice avanzò delle pretese su alcune località ora facenti parte del Comune. Tuttavia l’attuale Comune fu istituito nel 1813, durante l’occupazione napoleonica, mentre in precedenza era inglobato nell’università di Roseto.
Guadagnò la propria autonomia organizzando in frazioni i diversi centri abitati limitrofi che costituivano per lo più essi stessi delle universitates autonome. Relativamente famosa e suggestiva la storia leggendaria della Repubblica indipendente di Senàrica (una delle sue frazioni).
Secondo la tradizione, orale e non suffragata da documenti e atti scritti, la regina Giovanna I d’Angiò concesse a Senàrica lo status di Repubblica indipendente il 12 giugno 1356 per ricompensarla della fedeltà nella battaglia contro le truppe di Ambrogio Visconti e del Conte di Landau, combattuta nel 1343.
A seguito di questa vicenda divenne fedele alleata nonché protetta della Repubblica Serenissima di Venezia, stabilendo con essa dei saldi rapporti diplomatici e dei patti difensivi. Tant’è vero che l’autorità più importante del borgo si fregiava del titolo di Doge e Senàrica mandava propri rappresentanti a Venezia per partecipare all’attività politica delle sue istituzioni.
Altro elemento importante è lo stemma della piccola Repubblica che recava un leone simile a quello di San Marco ma senza le ali, che artiglia un serpente. Le labili tracce di questa vicenda non vanno oltre il XVIII secolo, ma permangono delle testimonianze derivanti da epigrafi, simboli religiosi, stemmi e monogrammi di San Bernardino. In particolare, su un edificio è visibile la scritta Casa franca - balre innaterno, interpretata comunemente come Casa libera da tasse - da valere in eterno.
Particolarità del Comune è anche la gastronomia incentrata sui piatti tipici cucina tradizionale montana e pastorale: pasta e fagioli, piatti ai funghi (ad esempio gnocchi alla boscaiola), la pecora alla “callara”, le “mazzarelle”, il “castrato”, la carne di agnello, i salumi di diverso tipo (come la ventricina di Nerito) e i formaggi, tra cui il più caratteristico è senz’altro il pecorino. Quest’ultimo, prodotto non di certo a livelli industriali ma spesso per il consumo familiare o locale, conserva ancora le caratteristiche e il gusto del tipico formaggio stagionato di una volta.
Un piatto tipico…e la sua ricetta
Un piatto caratteristico di Crognaleto come d’altronde di tutto il territorio sono gli gnocchi alla boscaiola. Ingredienti per 6 persone: 500 g di funghi porcini, 500 g di patate, 700 g di farina, 600 g di piselli, 500 g di pancetta, 2 uova, una carota, una cipolla, prezzemolo, sedano, sale. Preparazione: con le patate lessate e la farina preparare gli gnocchi. Rosolare la pancetta in olio con la cipolla tritata e cuocere i piselli col soffritto di carota, sedano e prezzemolo. Tagliare a pezzetti i funghi e farli trifolare. Mettere insieme il tutto e servire con abbondante parmigiano.
Da segnalare anche la pregiata qualità di marroni (in dialetto “’nzite”) dei castagneti del borgo di Senarica: alla valorizzazione di questo prodotto topico, utilizzato per personalizzare numerosi piatti del territorio, è annualmente dedicata la Festa della Castagna di Senarica, appuntamento autunnale di richiamo per l’intero comprensorio montano.
Tradizioni
Il Comune può contare su alcune tradizioni che, anche se lentamente stanno scomparendo a causa dell’inesorabile spopolamento, sono ancora vive e tramandate da generazione in generazione. Una di queste è senz’altro il piccolo artigianato praticato da alcuni per pura passione o proprio per lavoro, ad esempio nel settore della lavorazione della pietra e del ferro.
Mercato: Martedì e giovedì.
Sito Web: http://www.comune.crognaleto.te.it/
- Aiello
- Alvi
- Aprati
- Cervaro
- Cesacastina
- Contrada Cerrone
- Crognaleto (Paese)
- Fràttoli
- Nerito
- Piano Vomano
- Poggio Umbricchio
- San Giorgio
- Senàrica
- Tottea
- Valle Vaccaro
Auto
- Dalla costa adriatica: Autostrada uscita Teramo-Giulianova, direzione Roma uscita Basciano-Val Vomano immettersi sulla SS150 direzione Montorio al Vomano. Una volta raggiunto Montorio immettersi sulla SS80 direzione L’Aquila. Percorrerla per circa 15 Km fino a entrare nel territorio comunale di Crognaleto. Proseguendo per circa 4 km, superata la località Aprati, svoltare a sinistra in direzione Nerito, frazione di Crognaleto. Dopo menodi un chilometro si entra a Nerito, sede del Municipio.
- Da ovest: Da Roma autostrada fino a uscita L’Aquila-ovest direzione Teramo. A questo punto ci si immette sulla SS80, si deve oltrepassare il valico delle Capannelle e il bivio per il Lago di Campotosto seguendo sempre la direzione Teramo. Dopo l’abitato di Ortolano (AQ) si entra nel territorio comunale di Crognaleto e, dopo una serie di gallerie si attraversa la frazione Paladini. A meno di 2 km dall’ultima galleria svoltare a destra in direzione Nerito, sede del Municipio.