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Anche se la sua fondazione non è facilmente databile, la tradizione vuole che risalga al 542 per opera di San Benedetto Abate, tuttavia una prima testimonianza storica scritta parla dell’anno mille.
All’inizio del viale che conduce all’Abbazia si incontrano due Angeli in marmo e poi una serie di figure simboliche che riproducono scene del Vecchio Testamento. Arrivati al piazzale su cui sorgono la chiesa e il convento è posizionato un gruppo marmoreo raffigurante Pietro del Morrone, ossia Papa Celestino V.
Se nel Duecento era senza dubbio uno dei complessi conventuali più importanti del comprensorio, successivamente iniziò a declinare fino a cadere in disgrazia alla fine del Quattrocento e addirittura ad essere soppressa nel 1797.
A inizio anni ’90 del Novecento, partendo dai ruderi ancora in piedi furono lentamente ricostruiti gli edifici attuali, cioè la Chiesa di Santa Maria in chiaro stile romanico, il campanile a base quadrata anch’esso romanico staccato dalla chiesa e unito all’Abbazia vera e propria. L’edificio della chiesa è austero, reca sulla chiave d’arco dell’ingresso laterale un decoro floreale del 1622 e internamente ha una sola navata.
