Campli è un Comune di poco più di 7.000 abitanti distribuiti nel capoluogo e in più di trenta frazioni e contrade, alcune anche popolose come Sant’Onofrio e Campovalano.
Il suo territorio è relativamente esteso e confina a nord con Civitella del Tronto e Sant’Omero (arrivando quindi in Val Vibrata), a sud con Teramo, a est con Bellante e a ovest con Torricella Sicura e Valle Castellana.
Campli e il suo territorio sono abitati da millenni, basti pensare agli importanti ritrovamenti a Campovalano delle tombe di popoli italici che risalgono al VI-V secolo a.C. e che oggi sono conservati nella necropoli e nel Museo Archeologico Nazionale di Campli. Questi reperti hanno dato un grande contributo allo studio della civiltà Medio Adriatica e ai suoi rapporti con gli Etruschi e i Greci. In epoca romana fu un fiorente crocevia di traffici, posta peraltro in una posizione strategica, tra Ascoli e Teramo, e alcuni suoi cittadini fecero parte delle compagini statali romane, il più importante dei quali, Lenate, fu uno schiavo dottissimo di Pompeo e Tazio Lucio Rufo e arrivò ai gradi più alti della milizia.
Dopo l’epoca romana, notizie certe di Campli si hanno nel periodo medioevale. Nel 1271 risulta suddivisa in due quartieri, mentre pochi decenni dopo, a inizio Trecento, si aggiunsero altri due quartieri, a seguito di un deciso aumento demografico, ossia quelli di Castelnuovo e di Nocella. In epoca medievale, ma anche successivamente per un certo periodo, Campli accrebbe e consolidò molto le sue strutture difensive, fatte di muri di cinta, fossati, ponti levatoi, torrioni, torri d’avvistamento e diverse porte, collocate praticamente a ogni angolo d’accesso del borgo. Infatti a ovest, si entrava dal quartiere di Nocella che era dotato di tre porte, cioè Porta da Capo, Porta da Piedi e Porta Sant’Angelo (di cui oggi non esistono più resti); la zona est era presidiata dal quartiere Castelnuovo, provvisto di due porte, Porta di Capo Castello e Porta Orientale (o Angioina o San Giovanni), l’unica ancora in piedi; a Campli, infine, si accedeva mediante quattro porte, ovvero Porta San Paolo (sud), Porta San Salvatore (nord), Porta Santa Chiara (ovest) e Porta del Castello (est), da cui partiva una strada fortificata che terminava con una quinta Porta detta Porta Viola.
I secoli XIII e XIV sono stati molto floridi per Campli: ottenne il mercato settimanale, i suoi Sindaci poterono eleggere i giudici, furono costruiti conventi, ospedali, chiese e porte, divenne libero Comune (1372), la Chiesa di Santa Maria in Platea venne elevata a Collegiata (1395) e tanto altro ancora.
Anche successivamente, comunque, crescita e progresso continuarono. Nel 1538 passò da territorio demaniale a feudo farnesiano, poiché fu concessa a Margherita d’Austria, figlia di Carlo V e sposa in seconde nozze di Ottavio Farnese duca di Parma e Piacenza, nipote di Papa Paolo III. Durante il periodo dei Farnese, il borgo fiorì, acquisendo molti vantaggi e privilegi, attirando persone e attività produttive anche dal circondario (perfino da Teramo), tanto da accrescere così tanto il benessere da rimanere totalmente immune dalle carestie e dalle pestilenze che provocavano migliaia di vittime nel resto del Regno. Questa parabola ascendente ebbe uno dei momenti più prestigiosi nel 1600, quando Papa Clemente VIII conferì a Campli il titolo di Città e vi eresse il Vescovato.
Nel 1703 si registrò un terremoto devastante che provocò molti danni, distrusse non poche abitazioni e lesionò alcuni edifici pubblici, tra cui il Palazzo del Parlamento, mentre nel 1734 Carlo III della dinastia dei Borboni e figlio di Elisabetta Farnese succede su tutti gli ex Stati farnesiani e quindi anche Campli viene inglobata nel suo Regno. Nel 1776 fu realizzata la Scala Santa, mentre nel 1818 venne soppresso il Vescovato a seguito di un concordato concluso tra Santa Sede e Regno delle Due Sicilie e nel 1860, nel quadro della guerra di unificazione dell’Italia, la città fu attaccata dalle truppe borboniche e dai briganti che distrussero diversi edifici pubblici, tra cui l’archivio comunale.
Parlare di cucina di Campli vuol dire parlare di porchetta, ossia una tradizione secolare e un’arte antichissima, tant’è vero che se ne rinvengono informazioni e notizie già a partire dagli Statuti comunali di Campli del 1575 e successivi.
Negli ultimi decenni, questa peculiarità gastronomica è stata rilanciata con l’organizzazione, ogni ultimo fine settimana di agosto, della sagra della porchetta, la sagra più antica d’Abruzzo e una delle prime in Italia visto che la prima edizione si è tenuta nel 1964.
La sagra ha anche un proprio portale online (http://www.sagradellaporchettaitalica.com/) in cui, tra le varie informazioni, è riportata anche la storia di questa pietanza.
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Dall’A14 uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’Angelo, prendere la SS80 direzione Teramo, arrivare a Teramo - Piazza Garibaldi, prendere Viale Bovio e proseguire sempre dritto seguendo le indicazioni per Campli. - Da Pescara
Percorrere la SS16 in direzione di Chieti, prendere l’A14 e uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’Angelo. Prendere la SS 80 Strada Statale del Gran Sasso in direzione Teramo, arrivare a Teramo - Piazza Garibaldi, prendere Viale Bovio e proseguire sempre dritto seguendo le indicazioni per Campli. - Da Chieti
Percorrere la SS81, imboccare l’A14, uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’Angelo, prendere la SS80 Strada Statale del Gran Sasso in direzione Teramo, arrivare a Teramo - Piazza Garibaldi, prendere Viale Bovio e proseguire sempre dritto seguendo le indicazioni per Campli.