Situato su una collina a quasi 400 m s.l.m., Basciano domina la vallata del fiume Vomano sottostante e si apre a tutta la catena montuosa, con il Monte Camicia, Prena, Brancastello, Gran Sasso, Pizzo Intermesoli, Monte Corvo, Gorzano, Pizzo di Moscio e Monti Gemelli. Gli abitanti sono circa 2.400 e dista venti km dal capoluogo di provincia Teramo.
Le sue origini sono remote, dato che il territorio risulta abitato fin dall’età del bronzo e del ferro. Nella frazione di Santa Maria fu rinvenuta una tomba protostorica, mentre il ritrovamento di alcune punte di freccia fabbricate in silicio fanno risalire la presenza dell’uomo già a 6000 anni fa.
Durante l’epoca romana non sorgeva in collina, bensì nella piana sottostante alla confluenza del Mavone con il Vomano, zona diventata tra l’altro un importante crocevia per i commerci. La prima notizia ufficiale del paese suffragata da documenti risale al 787, nei quale viene citata con l’attuale nome in un elenco di beni regalati da Carlo Magno a Monastero di Montecassino.
Nel XIII secolo, come molti altri centri del teramano, passò agli Acquaviva che lo aggregarono alla baronia di Atri, nella quale restò fino al 1538 quando venne ceduto ai Brancia per arrivare, mediante diversi passaggi, alla famiglia Barra-Caracciolo.
Lo stemma del Comune di Basciano è molto particolare in quanto reca un personaggio barbuto e armato, con abiti di fattura orientalizzante e alle sue spalle, in alto a destra, una mezzaluna con le punte rivolte verso destra.
La figura rappresenta un saraceno, interpretato finora come testimonianza delle incursioni di questo popolo nella Val Vomano in epoca alto-medievale. Tuttavia, se è fuori discussione l’occupazione temporanea delle coste adriatiche da parte dei saraceni, mancano prove storiche e archeologiche della loro presenza nell’entroterra.
L’arrivo degli arabi a Basciano, pur non potendosi escludere definitivamente, sembra pertanto essere una leggenda nata nella tradizione popolare e nei racconti tramandati di generazione in generazione e originati dal desiderio della comunità di rintracciare l’origine del nome del paese nella storia più antica, probabilmente reputata più nobile.
Comunque, volendo abbracciare questo punto di vista, il toponimo Basciano è stato inteso come una trasformazione della parola araba Pascià, oppure del termine latino Bascianii riferito al nome attribuito agli ostaggi catturati durante le scorrerie moresche.
Basciano è immersa in pieno nella tradizione culinaria teramana, quindi può vantare molte e gustose pietanze tipiche. Le Scrippelle ‘mbusse sono senz’altro una di queste e si chiamano così perché sono immerse nel brodo. Famoso, inoltre, il Prosciutto di Basciano, alla quale è dedicata la longeva Sagra del Prosciutto Abruzzese, una tradizione che si rinnova da mezzo secolo nel mese di agosto.
Ricavato dalla coscia di suino maturo, il rinomato prosciutto di Basciano viene preparato secondo le regole della migliore tradizione. È stagionato accuratamente in condizioni ambientali favorevoli ed asciugato dall’aria proveniente dal Gran Sasso.
La sua carne, scelta con cura fra quelle dei migliori suini, è di colore rosso vivo, leggermente salato e gustoso. Va consumato al naturale ed in fette sottili. Il suo caratteristico sapore si esalta in perfetta armonia con fresche fette di melone.
Un piatto tipico…e la sua ricetta
Di seguito gli ingredienti per 6 persone: un uovo a persona e 2 cucchiai di farina per ogni uovo. Per il brodo: 300/400 g di punta di petto di manzo, 300/400 g di muscolo, osso di ginocchio di bue, un’ala di tacchino, un ciuffo di prezzemolo, un gambo di sedano, mezza cipolla, una carota gialla, una scorzetta di parmigiano, sale quanto basta e parmigiano grattugiato.
Per preparare il piatto bisogna innanzitutto amalgamare uova e farina, diluendole con un bicchiere d’acqua per ogni uovo. Poi bisogna ungere una padella con olio (o con lardo) e lasciarla scolare per un po’. Con un mestolo versare poco alla volta l’impasto, così da ottenere le c.d. scrippelle molto sottili da cuocere a fuoco basso. Successivamente farle raffreddare.
Una volta pronte le scrippelle, preparare il brodo facendo bollire insieme la carne di manzo, il muscolo, l’osso, l’ala di tacchino e gli odori per circa due ore. Passare quindi il brodo al colino. Disporre le scrippelle arrotolate sui piatti e versarvi sopra il brodo, spolverando con parmigiano.
Mercato: Domenica.
Gemellaggi: Basciano è gemellata con Bassiano, Comune in provincia di Latina con cui il borgo teramano condivide l’origine del nome ma anche la passione per il prosciutto, tant’è vero che nel 2017 in entrambi i centri si è tenuta la 50a edizione della sagra del prosciutto.
Sito Web: http://www.comunedibasciano.gov.it/
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- Da Nord e da Sud
Dall’A14 (da nord: direzione Ancona; da sud: direzione Pescara), uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’Angelo, prendere la SS 80 verso Teramo, proseguire in direzione L’Aquila, continuare sull’A24, uscire a Val Vomano, prendere la SS 365 in direzione Basciano. - Da Pescara
Percorrere la SS 16 in direzione di Chieti, continuare in direzione dell’14, uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’Angelo, prendere la SS 80 in direzione Teramo, proseguire verso L’Aquila, continuare sull’A24, uscire a Val Vomano, prendere la SS 365 in direzione Basciano. - Da Chieti
Percorrere la SS 81, imboccare l’A14, uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’Angelo, prendere la SS 80 in direzione Teramo, proseguire verso L’Aquila, continuare sull’A24, uscire a Val Vomano, prendere la SS 365 in direzione Basciano.