Intorno al IX secolo vi fu un notevole sviluppo del monachesimo benedettino nelle vallate della provincia teramana, del Tordino, del Mavone e in particolare nella valle del fiume Vomano dove i frati benedettini, con l'aiuto delle popolazioni locali, costruirono importanti cenobi.
Sono giganti di pietra che conducono il cammino fino al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, ai piedi del Gran Sasso in provincia di Teramo, Santuario tra i più conosciuti in Italia e in Europa (una recente classifica lo colloca tra i primi quindici Santuari più frequentati del mondo
San Clemente al Vomano (Notaresco)
Fu edificato nella seconda metà del IX secolo e sicuramente non oltre l'890.
La leggenda sulle origini tramanda la narrazione della sosta (non confermata storicamente) della famiglia dell'imperatore Ludovico II nel "castello" di Guardia Vomano, avvenuta durante la fuga per sottrarsi alla congiura del duca Adelchi di Benevento e degli altri principi longobardi a lui collegati.
Sempre secondo la leggenda, tra i membri della famiglia vi era anche la principessa Ermengarda[3], unica figlia di Ludovico II il Giovane e madre di Ludovico III, che, apprezzando la bellezza del luogo, volle che vi fossero eretti una chiesa e un monastero dedicati a san Clemente.Sempre secondo la leggenda, tra i membri della famiglia vi era anche la principessa Ermengarda[3], unica figlia di Ludovico II il Giovane e madre di Ludovico III, che, apprezzando la bellezza del luogo, volle che vi fossero eretti una chiesa e un monastero dedicati a san Clemente.Al di là delle notizie storiche desunte da leggende più o meno fondate, è probabile che la fondazione del complesso abbaziale sia avvenuta nel corso del X secolo ad opera dei monaci benedettini di San Clemente a Casauria, di cui fin da subito San Clemente al Vomano fu dipendenza, nell'ambito dell'espansione territoriale della potente abbazia casauriense verso il confine settentrionale del Contado di Penne.
San Salvatore (Canzano)
Dell’intero complesso abbaziale, costituito in origine dalla chiesa e da un monastero, oggi rimane la sola chiesa, ma probabilmente l’edificio risale al XII sec. Lo stile architettonico si può quindi riferire al romanico con alcuni interventi successivi, come ad esempio la costruzione della torre con base quadrata nel Trecento, divenuta poi il campanile della chiesa.
La facciata presenta una copertura a capanna, semplice anche per il materiale utilizzato: la pietra grezza. Compaiono comunque anche materiali di spoglio, come era in uso in quel periodo, e un bel portale in marmo con i simboli degli Evangelisti nei capitelli. L’interno è costituito da tre navate, con un’abside a chiudere la navata centrale, con copertura a travi in legno. Le navate sono separate da colonne e pilastri: le colonne delimitano la zona vicina al presbiterio mentre i pilastri si trovano nella parte restante della chiesa.
Con ogni probabilità la chiesa doveva essere completamente ricoperta di affreschi ma oggi alcuni tratti si conservano nella navata centrale e nella zona presbiteriale: raffigurano le storie di Cristo mentre nei sottarchi compaiono a sinistra i Santi e i Profeti e a destra gli Apostoli. Sono affreschi databili al XIV sec. e secondo gli studiosi sono attribuibili al Maestro di Offida. Si può leggere il nome del committente “dominus Benedictus praepositus ecclesiae” nella navata centrale a sinistra, tra quarta e quinta arcata.
Altri dipinti parietali vanno dal XV al XVII sec. come ad esempio un trittico dipinto nella parete sinistra con tre Santi a figura intera (1639).
Santa Maria di Ronzano (Castel Castagna)
Una delle chiese romaniche più belle d'Abruzzo è Santa Maria di Ronzano, eretta attorno al 1170 nella valle del Mavone o Siciliana. A causa di un grande incendio nel 1183, la parte della residenza dei monaci benedettini andò completamente distrutta per non essere più ricostruita. La chiesa, che ha subito un restauro di ripristino a metà del secolo scorso, presenta l'esterno in laterizio scandito da lesene e archi ciechi in bianca pietra locale. La facciata doveva forse ospitare un portico mai costruito, mentre una grande finestre circolare, liberata, è rivolta verso il Gran Sasso. L'interno, a tre navate scandite da archi a pieno centro e a doppio giro e con absidi finali, porta ancora il segno del grande incendio che calcinò le pietre dei pilastri cruciformi. Al 1181 risalgono gli affreschi dell'abside centrale con Cristo benedicente entro una mandorla sorretta da angeli e al di sotto una teoria di santi e scene della vita di Gesù.
Custodisce, tra le altre cose, un’antica e preziosa croce lignea a doppia traversa rivestita in lamina dorata filigranata e decorata con gemme di diverse fogge, dimensioni e colori. Nel corpo della croce è inserito un frammento ligneo anch’esso cruciforme venerato come reliquia della croce Vera Croce di Gesù Cristo. La stauroteca di Ronzano è di incerta datazione ma per gusto e impiego delle gemme può essere databile tra il XI e il XIII secolo.
La leggenda locale vuole che sia stata rinvenuta in un campo adiacente all’abbazia durante l’aratura, pare che i buoi che trainavano l’aratro si siano inginocchiati nel bel mezzo del lavoro nonostante le frustate del loro conducente, il contadino decise così di scavare dinanzi ai buoi dove rinvenne la custodia contenente la croce bizantina.
Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (isola del Gran Sasso)
Il Santuario di San Gabriele è situato nella stupenda cornice del Gran Sasso, sorto su un antico convento fondato da San Francesco d’Assisi nel 1215, accanto ad un’edicola dedicata all’Annunziata.
Nel corso del XVI secolo i Conventuali ristrutturarono e abbellirono sia il convento che la chiesa dell'Annunziata. Nel 1857 il giovane Francesco Possenti, di Assisi, emette professione religiosa presso i padri Passionisti con il nome di Gabriele dell’Addolorata (1839-62), nel 1859 si recò al convento dell’Isola del Gran Sasso e vi rimase fino alla morte sopraggiunta in giovanissima età (27 febbraio 1862).
Nell'ottobre 1892 inizia la Glorificazione di San Gabriele quando, durante l'esumazione dei suoi resti mortali, avvennero i primi miracoli sulla sua tomba.
Nel 1908, in occasione della Beatificazione di San Gabriele, l'antica chiesetta, fu ingrandita e portata alle attuali 3 navate, mentre nel 1920, in occasione della Santificazione sul transetto della chiesa fu eretta la Cupola.
Il 1° luglio 1929 la chiesa fu dichiarata "Basilica" da Pio XI.