Dalla piazza della chiesa di Nerito in auto si percorre la strada che sale sui pendii che dominano il paese, entra nel bosco, tocca alcuni edifici e raggiunge un’area da picnic del Parco (a 4 km dalla frazione) a pochi metri dalla Fonte Favacchiole.
Si continua a piedi sulla strada, raggiungendo dopo pochi metri la fine del tratto asfaltato. Qui si gira a destra per un sentiero relativamente largo, si sale a un terrazzo e ci si sposta verso destra fino a imboccare la vecchia e suggestiva mulattiera che collegava il borgo di Nerito alla montagna.
La si segue superando alcuni tratti selciati e sbucando in un pendio coperto da ginestre e ginepri dove il sentiero si divide. Tenendosi sul percorso più comodo si sale con una bella vista sulle vette della Laga e ci si riavvicina ai boschi di faggi.
Si rientra nel bosco, si raggiunge una zona di grossi massi e si curva a sinistra per salire per un valloncello al crinale (posto a quasi 1400 m) oltre il quale si scorge il Monte Corvo. Qui il sentiero sale con alcuni tornanti e con una rampa dalla quale sono evidenti il Monte Corvo, l’Intermèsoli e i due Corni del Gran Sasso.
Si continua su una fascia erbosa larga e panoramica affiancata a destra dalla faggeta del crinale, dalla quale appaiono la Laga, il Prato Selva e il Fosso di Nerito. Il percorso raggiunge un cocuzzolo a più di 1600 metri oltre il quale il crinale si stringe ed è nuovamente avvolto dal bosco.
Qui può terminare la camminata, mentre per coloro che preferiscono continuare occorre superare un tratto stretto e boscoso della cresta, raggiungere la Fonte del Papa e continuare a salire. Traversata una radura ci si approssima decisamente alla sommità del Monte Cardito (1740 metri). La discesa richiede circa un’ora e mezza fino alla Fonte Favacchiole.