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Ai piedi della vetta del monte Infornace sorge L’Eremo di Santa Colomba, che si raggiunge attraverso un sentiero da Pretara. Secondo le tradizioni, la chiesa è stata edificata nel corso del XVII secolo su un piccola e panoramico colle.
Oggi parleremo di un personaggio poco conosciuto, quello di Santa Colomba, figlia dei conti di Pagliara e sorella di San Berardo, la quale abbandonò gli agi familiari per ritirarsi in preghiera e penitenza.
Una delle leggende più diffuse, è quella secondo cui la Santa impresse la forma della sua mano su un roccia che si incontra durante la salita all’Eremo (probabile appoggio della Santa per salire verso il monte) e quella del "pettine di Santa Colomba", un impronta su roccia su cui si possono notare una serie di incisioni parallele, come appunto, i denti di un pettine, con sui si dice che la giovane ravvivasse i suoi folti capelli.
La ricerca spirituale ha portato la giovane a compiere percorsi e ascensioni di grande difficoltà tanto che è definita “patriarca dell’alpinismo abruzzese” e dell' "alpinismo ascetico" , in quanto senza attrezzatura si avventurò in ascese sulla catena del Gran Sasso, anche in pieno inverno, con lo scopo di essere più vicina a Dio.
Si narra che, che in una delle visite invernali, il fratello Berardo, Vescovo e Patrono della città di Teramo, giunto all'eremo dalla sorella, molto debole per il percorso impegnativo affrontato, Santa Colomba fece fiorire e fruttificare il ciliegio coperto di neve che si trovava di fronte al suo rifugio per ristorare il fratello. (il miracoloso ciliegio)
Nell’eremo Santa Colomba morì, amorevolmente assistita dal fratello. Nel 1595 le sue spoglie furono traslate nella Chiesa di Santa Lucia e solo nel 1955 la statua di Santa Colomba, e le sacre spoglie, vennero trasferite nell’attuale cappella di Pretara.
LA CHIESA ROMITORIO
All’interno della Chiesa, sotto l’altare, è presente una buca miracolosa nella quale la tradizione vuole che ponendoci il capo si sarebbe risanati da alcune malattie.
Sull’altare si colloca la statua di Santa Colomba e di fianco è visibile un’apertura che un tempo custodiva le reliquie della Santa. Su una lapide apposta su una parete si legge “ANNO DOMINI MDCXXXXVII SACERDOS D.ROMUALDUS TATTONUS INSULANUS CARITATE SUIS MANIBUS FECIT HOC OPUS. FR. IO. EREMITA MINISTRANTE”.
All’esterno, sopra la porta d’ingresso, un’altra lapide recita:
“A SANTA COLOMBA, CONTESSA DELL’UNIVERSITA’ DI PAGLIARA E SORELLA DI SAN BERARDO VESCOVO DI TERAMO, IL POPOLO DI PRETARA IN SENTITO RICORDO DEL CENTENARIO DEL RITROVAMENTO DEI RESTI MORTALI DELLA SANTA, REGINA DEI NOSTRI MONTI. PRETARA 1. SETTEMBRE 1992. H. MT.1234.”
Ogni anno il 1 settembre, giorno della sua morte, la chiesa diventa luogo di pellegrinaggio, dove i devoti si recano in processione portando omaggi. I devoti pregano dinanzi alla roccia dove è impresso il pettine della Santa e poggiano la testa nel foro sotto l'altare che guarisce da molti mali e si fermano a riposare nel luogo in cui si ritiene fosse ubicato il miracoloso ciliegio che la Santa aveva fatto fiorire in pieno inverno per offrirne i frutti al fratello Berardo.
A cura di Ilaria Riccioni
Immagini: https://www.escursioni-abruzzo.it/