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E’ un edificio medioevale situato in pieno centro e a breve distanza dal Duomo, dal teatro romano e da piazza Sant’Anna.
Inizialmente essa fu antica dimora della potente famiglia Melatino per poi passare alle famiglie Mezzucelli, Manetta, Di Egidio, il che sembra testimoniare la persistenza abitativa al suo interno.
Dalla corte interna, abbellita da un giardino con piante pensili, è visibile sia “Torre Bruciata” che l’antica cattedrale omonima. La storicità dell’edificio è testimoniata oltre che dalla centralità del tessuto urbano, anche dalla presenza di reperti d’epoca.
La muratura dell’edificio è in pietra e di stile rinascimentale.
Appena si entra nel palazzo si viene accolti da una serie di archi e tutto sesto e un piccolo chiostro, all’interno del quale non si può non notare attaccato al muro, lo stemma litico della Famiglia Mezzucelli, datato 1422 che ha una testa di leone sporgente.
Salendo ai piani superiori notiamo che la scalinata interna risalente al 1300, in alcuni tratti si sovrappone una moderna pavimentazione, ma in larga parte mantiene la pavimentazione originaria.
L'edificio è di proprietà privata e non è aperto al pubblico.
Al secondo piano, entrando nel salotto vi è una capriata in legno di quercia e un architrave dell’Alto Medioevo con iscrizione e ascia in rilievo.
Sempre nella stessa stanza c’è uno stemma litico della Famiglia Melatino, richiesto e voluto da Berardo Melatino, podestà della città di Firenze, datato 1372. In esso vi è raffigurato uno scudo di foggia ovale sorretto da due angeli sormontati da martello con lembi a foglia d’acanto. Vi è anche rappresentato un arco dove sono scolpiti un elmo coronato portante a sinistra una piccola croce a incavo e un altra croce formata da cinque perle (testimonianza della partecipazione alle crociate in Terra Santa). Dalla corona (indicante nobiltà riconosciuta) esce il cimiero in forma di zampa d’orso artigliante una catena di sei anelli terminante con lettera B.
Nell’estremità superiore sono posti in fila 4 stemmi :
- il primo della famiglia regnante a Napoli, gli Angioni
- il secondo si potrebbe attribuire alla famiglia Cavalcanti celebre in Firenze
- il terzo, cimato da cappello prelatizio, potrebbe essere della famiglia Farnese, ma non se ne ha certezza
- il quarto, anch’esso cimato con cappello prelatizio, è certamente attribuibile alla famiglia Orsini di Roma.
Si è resa necessaria un restaurazione dello stemma nel 2005 ad opera del restauratore Luciano Di Giacomoantonio, sotto il diretto controllo della sovraintendenza, e sempre previa autorizzazione, è stato spostato dal primo piano al secondo piano per motivi di sicurezza conservativa legata a sbalzi termici, umidità e possibili manomissioni. L’ultimo restauro ha evidenziato un precedente restauro consistente in una patina di colore nero sulla quale risultano disegnati uno scudo e motivi floreali di semplicissima fattura : con l’obiettivo di celare lo scempio a cui lo stemma era stato sottoposto col passare dei secoli.
Attualmente il palazzo è abitato dalla famiglia Di Egidio, che apre la sua dimora ai visitatori solo in occasione di giornate particolari.
A cura di Fabiola Carusi
Foto di Ilaria Riccioni