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Se oggi godiamo di una libertà che ci permette di esprimere i nostri pensieri ovunque e di manifestare la nostra libertà sotto tutte le sue sfaccettature è grazie a uomini impavidi che sia prima e sia durante la seconda guerra mondiale non hanno avuto timore di rischiare di perdere la propria vita per raggiungere il sogno di una patria libera. In Italia, ogni regione, città, borgo luogo montanto e di mare, hanno avuto uomini che si sono sacrificati in nome della “Libertà”.
Oggi ci sono liberi escursionisti, professionisti e associazioni che possono inoltrarsi lungo il “Sentiero della Resistenza”, che è stato inaugurato il 25 settembre del 2020, a cura del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Dalla località Il Ceppo, nel comune di Rocca Santa Maria, si può percorrere un sentiero immerso nella natura, dove già da tanti anni i volontari del WWF organizzavano i “Campi avventura” per i ragazzi al fine di educare le future generazioni al rispetto per l’ambiente.
Foto: sentieroitalia.cai.it
Le ragioni per cui oggi si è sviluppato questo sentiero e le motivazioni per cui il 25 Aprile ci sono diverse commemorazioni nella nostra provincia vanno ricercate nella storia della Resistenza teramana.
All’indomani dell’8 Settembre del 1943 e nei giorni immediatamente successivi si concentrarono sul massiccio di Bosco Martese 1600 uomini, come ci racconta Roberto Battaglia nel libro di storia da lui scritto, di cui 320 fuoriusciti dall'esercito, 100 prigionieri e 1200 giovani teramani, accorsero per difendere i cittadini dall' attacco dei tedeschi, che di li a poco sarebbero arrivati e avrebbero cercato di occupare il territorio. I tedeschi arrivarono il 25 Settembre e in quella data Bosco Martese fu teatro della prima battaglia in campo aperto della Resistenza italiana.
Piace anche ricordare che il nome di Bosco Martese, derivi da un tempio dedicato a Marte dio della guerra, ma anche protettore dei boschi e dei giardini in tempo di pace. E ciò, forse rappresentava il presagio, che la prima battaglia in campo aperto iniziasse proprio la dove il lupi si allontavano per lasciare spazio alla forza cruenta del Dio Marte. I tedeschi non si aspettavano che quella prima battaglia potesse dare il via a una feroce guerra di Liberazione, che in quel luogo durò 9 mesi. E ciò era il segnale che era possibile ribellarsi ai sistemi totalitari di quel periodo storico.
Un delle figure che si sono maggiormente distinte durante la Resistenza teramana è quella di Mario Capuani, un medico che per le sue idee era stato sottoposto alla vigilianza fascista e che fù trucidato la notte del 27 Settembre, dopo essere stato catturato dai tedeschi, per non aver fornito il nome dei suoi compagni.
"A Mario Capuani, alla Resistenza"
Non fuggire dal mio petto
vento della fine di settembre
tu segnasti di dolore
la vita di bambino
che ancora mi rideva
con i sogni
C'era nel sapore
che spandevi
l'amaro senso
del guscio delle noci
aperte dai ragazzi
più piccini con la forza
della selce mentre
l'umore ancor verde
della buccia s'attaccava
sulla punta delle dita
Poi quei gridi
appena ripetuti
dall'eco della valle
ghiacciati dal rafficare
di mitraglie e il profumo
delle mele nelle ceste
il tripudio delle feste
di stagione si colmava
col sangue degli uccisi
Come batteva il cuore
di terrore e nessuno
mi diceva non temere
non fucilano i bambini
non accendono i pagliai
non radono le case
in rappresaglia adesso
le decimazioni son finite
Io di più l'amavo
il dolce Bosco del Martese
volevo nella sera
di mestizia che un uomo
sorgesse in ogni faggio
per vendicare quelle vite
troncate inermi trovate
per la strada
Lassù poi t'immolasti o Capuani
ti sognavamo noi bambini
sul destriero avventarti
con la spada ti vedevamo
con le chiome al vento
come un cavaliere che mai
muore che mantiene sempre
la fede nelle idee invece....
invece ti spensero col ferro
nella fossa già scavata
e intorno la neve ricoprì
l'intera fede il tuo coraggio
Forse non cadesti tuo padre
ancora attese come
fossi uscito per tornare
poi seppe tutto in primavera
quando nel tuo giardino
a Torricella s'avvicendavano
le rose
Antico vento di quella
fine di settembre
vorrei adesso far stringere
con mano l'orrore
degli eventi la leggerezza
che legava il filo
della vita lo scopo
d'una lotta d'una fede
Vorrei comunicare
tutto quanto
della storia del sangue
del Martese spiegare
veramente il senso immenso
della mia della vostra libertà
(Di Domenico Referza, 25 Aprile 1975 - tratta dal libro : "La Resistenza nel teramano" - Casa della cultura "Carlo Levi" Teramo.)
A cura di Fabiola Carusi
foto dal sito: www.smbr.it