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Il 2024 è stato dichiarato anno del Turismo delle Radici dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, riconoscendo l'importanza di questo settore per lo sviluppo e la rigenerazione dei territori.
Fuori dal nostro paese infatti esiste un'altra Italia, fatta di italiani residenti all'estero e discendenti di emigrati italiani, che spesso "ritornano" nel Bel Paese desiderosi di scoprire le loro origini e i luoghi in cui sono nati e vissuti i loro avi.
Stiamo parlando di un bacino di utenza che sfiora gli 80 milioni di persone e ogni anno quasi 10 milioni di questi, sceglie l'Italia come meta turistica, generando un flusso economico in entrata di circa 4 miliardi di euro.
Il “Turismo delle Radici” è quindi un’offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti.
A tal proposito l'ambizioso progetto PNRR “Il Turismo delle Radici – Una Strategia Integrata per la ripresa del settore del Turismo nell’Italia post Covid-19” proposto dal governo, quest'anno ha previsto una serie di attività volte a coinvolgere i piccoli comuni, con riferimento anche a quelli che contano meno di 5.000/6.000 abitanti.
I Comuni, nello specifico, potranno organizzare eventi e attività di interesse per gli italiani all’estero e per gli italo-discendenti originari del loro territorio, nonché individuare strutture atte all’accoglienza e soggetti disposti ad aderire al programma di scontistica in favore dei turisti delle radici.
Il progetto, per il quale la Farnesina ha stanziato 5 milioni destinati ai piccoli borghi, offre a questi ultimi importanti opportunità quali:
- Risposta alla sfida digitale: Il Turismo delle Radici sfrutta canali innovativi, poichè la diffusione capillare delle informazioni e la ricerca dei documenti sulla storia familiare passerà dai siti web. Inoltre, gli amministratori dei piccoli borghi, i proprietari degli agriturismi, le famiglie attive nell’ospitalità diffusa possono utilizzare i social network per informare il turista delle radici.
- Ecosostenibilità: il turismo delle radici lascia indietro le mete toccate dai flussi turistici tradizionali, valorizzando aree meno conosciute e meno sviluppate dell’Italia, che possono così colmare il loro divario di crescita economica nel rispetto della propria natura rurale, in maniera ecosostenibile. La valorizzazione dei piccoli centri e delle campagne consente da un lato la ristrutturazione e il recupero di abitazioni e infrastrutture in disuso, dall’altro favorisce anche i fornitori di servizi e prodotti locali.
- Incentivo all’occupazione giovanile: l’operatore turistico specializzato in viaggi delle radici è una figura nuova: per garantire un’offerta turistica di livello, un importante obiettivo è quello di promuovere la formazione di operatori del turismo delle radici, in coordinamento con le amministrazioni centrali interessate, i centri accademici e di ricerca, gli enti locali, gli operatori economici del settore turistico e le associazioni attive sul territorio. In tal modo viene stimolata l’occupazione, in particolare quella giovanile, proprio in aree colpite da progressivo spopolamento, che sono quelle di predilezione per il turista delle radici.
Al fine di supportare il progetto, è stata inoltre creata una piattaforma dedicata agli italiani all’estero e agli italo-discendenti desiderosi di riconnettersi con le proprie origini, ITALEA.
Il progetto Italea, accessibile da sito Italea.com, si rivolge sia a coloro che già conoscono le proprie origini italiane e che vogliono organizzare un viaggio per esplorare i luoghi, le tradizioni e la cultura dei propri antenati, sia a chi desidera scoprire la propria discendenza italiana, e che potrà avvalersi di una rete di genealogisti esperti pronti a guidare in questo affascinante percorso di ricerca delle proprie radici.
La rete territoriale di Italea si estende in tutte le regioni italiane per informare, accogliere e assistere i viaggiatori delle radici, garantendo un supporto capillare lungo tutto il percorso e aiutando nell’organizzazione di un viaggio su misura, in base alle specifiche esigenze e aspettative di ciascuno.
Tra le aree di interesse del nostro Bacino, il piccolo borgo di Montegualtieri di Cermignano è entrato a far parte di questo ambizioso progetto, aderendo al bando pubblico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dando vita così alla manifestazione “Radici qui 2024” dal 31 luglio al 4 agosto, un programma di eventi che intende valorizzare gli spazi sottostanti la caratteristica torre triangolare del XII secolo, aperta al pubblico dal 18 maggio scorso. Quattro giorni di rievocazioni storiche, eventi musicali, incontri letterari, teatro, spettacoli di flamenco e tanto altro per coinvolgere il pubblico e concludersi con l’apposizione di una targa commemorativa dell’emigrazione italiana nel mondo.
“Con iniziative come queste – spiega il sindaco di Cermignano Danilo Del Cane - intendiamo promuovere lo sviluppo di processi atti ad incentivare il turismo e gli investimenti in aree ad elevato tasso di disoccupazione, in particolare nei piccoli borghi e nelle zone rurali, contrastando lo spopolamento di tali aree e favorendo forme di turismo ecosostenibile che favoriscano per quanto possibile la partecipazione di donne e giovani”.
(Calendario completo consultabile nella sezione EVENTI del nostro sito Discover Teramo)
A cura di Enrica Pierantozzi